“Incontri con gli Autori 2015 – Massimo Marchini”
7 Marzo 2015
Posted in Incontri con gli Autori
“Storia di un fotografo dilettante”
Massimo Marchini nasce a Senigallia nel 1957. Appassionato di fotografia da oltre 40 anni ha maturato esperienze anche in ambito professionale; è uno dei soci fondatori del Gruppo Fotografico F7 di Senigallia con il quale ha partecipato a numerose esposizioni collettive, proponendo le proprie opere in varie città italiane . Massimo Marchini dedica particolare impegno alla continua ricerca di nuove soluzioni creative ed al recupero di antiche tecniche di ripresa e stampa. Ha partecipato attivamente alla realizzazione dell’Osservatorio e dell’ Archivio Italiano per la Fotografia Stenopeica, fondato a Senigallia presso il MUSINF, per favorire la divulgazione di questo modo di vivere la fotografia
Utilizzo della Tecnica e Tecnologia
Massimo Marchini
Sono sempre stato favorevole all’impiego della tecnologia in tutti i settori della nostra vita, fotografia compresa. Ritengo altresì la foto digitale la naturale evoluzione della fotografia stessa e strumento altamente creativo. Non tollero invece l’abuso che si fa della tecnologia che, in fotografia ,sfocia nell’appiattimento,cioè in composizione e tecnica approssimative. Sono fermamente convinto che una pessima fotografia rimarrà sempre tale,nonostante gli artifizi di fotoritocco che possiamo utilizzare…
Stiamo vivendo nell’era della velocità, tutto ormai è veloce, la nostra stessa vita è esasperatamente veloce, frenetica. In questa quotidianità nella quale non c’è tempo per fermarsi a riflettere, dove fotografiamo eventi sempre più veloci con apparecchi sempre più sofisticati e veloci, nell’era della fotografia digitale, è esaltante poterci riprendere il nostro tempo; costruire una semplice scatola a tenuta di luce con un microscopico foro al posto dell’obbiettivo; con pazienza, poi, procurarci delle obsolete, lentissime lastre fotografiche; inserirle in questi “apparecchi fotografici”, togliere la protezione al foro (otturatore?) e aspettare che la pellicola venga impressionata: due secondi, dieci secondi, un minuto, dieci minuti,un’ora; dipende dalla luce della scena e dalla sensibilità della lastra/pellicola. Aspettare ( verbo ormai in disuso) che avvenga la magia. E la magia si compie sempre. Si, la magia! Anche se la fisica e la chimica hanno svelato scientificamente tutti i segreti dell’evento foto, c’è sempre stato e sempre ci sarà comunque un pizzico di magia in ogni fotografia.
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