“Visioni: tra sogno e realtà”
Per “INCONTRI CON GLI AUTORI” il Fotoclub di Potenza Picena Giovedì 9 Aprile alle ore 21.15 ha il piacere di ospitare GASPARE SILVERII, che presenterà il suo modo di fare fotografia notturna e lunghe esposizioni.
Di seguito vi voglio esporre un breve tutorial scritto da Gaspare Silverii sulle tecniche che lui usa per fare gli startrail. Il tutorial si riferisce in modo particolare allo scatto del Trabocco del Turchino, il litorale della provincia di Chieti, così chiamato per la presenza di pittoresche macchine da pesca in legno su palafitta.
Realizzazione Foto Per Il Primo Piano
In fase di ripresa mi son recato sul posto poco prima del tramonto in modo da poter studiare con calma la composizione ma sempre tenendo conto del fatto che sarebbe stata una notturna quindi precedenza al cielo si ma non trascurando il trabocco soggetto fondamentale.
Una volta posizionata la macchina ho atteso l’ora blu per scattare una carrellata di circa 30 foto: queste poi verranno selezionate e la migliore usata per fare da “fondo”.
Come mai direte? In questo modo ho avuto modo di scattare con ISO bassissimi (ISO 100) quindi un rumore davvero minimo e ho potuto evitare di riprendere l’inquinamento luminoso dovuto alle luci dei paesi circostanti (che avrebbero dato una colorazione ed illuminazione giallognola al trabocco, rispecchiandosi anche in alcune porzioni del mare).
Quindi ora abbiamo la nostra foto di base… non resta altro che aspettare il “calar delle tenebre” :-), e poi si inizia a scattare.
Riassumendo quindi è stata scattata una foto per il paesaggio/trabocco all’ora blu a ISO 100 – f/2.8 – 30sec.
Ripresa Della Stellata / Startrail
Molti mi hanno chiesto come ho fatto a far venire i colori oppure che gli piaceva particolarmente la morbidezza delle scie, ecco quindi qualche informazione a riguardo (anche su come evitare startrail tagliuzzati ed a puntini, o “sbiancati”)
Una prima soluzione sarebbe quella di dare pochissimo tempo di riposo alla macchina tra uno scatto ed un altro (scatto che in genere è di 30sec f/2.8 e ISO a piacimento in base a qual che si vuol ottenere), ma non è questa la soluzione adottata da me per due motivi:
- Con una DX se non gli si fa fare la riduzione rumore si rischia che venga una porcheria con gli hot pixel (ma facilmente recuperabile con un dark frame)
- Dovrei fare un’infinità di scatti
Allora ecco che possiamo fare una scelta molto intelligente che ci permette di dimezzare gli scatti… come? Semplicemente utilizzando il FUORI FUOCO!
Se noi SFOCANDO facessimo diventare le stelle più “grandi” (simili a delle piccole palline) avremmo dei guadagni in tutte le seguenti situazioni:
- Si dimezzano gli scatti potendo fare uno scatto da 30sec e 30sec di riposo e non avere startrail a tratti dato che essendo diventata la stella una pallina e non puntiforme si avrà un lasso di tempo superiore prima che si discosti dalla foto precedente in maniera tale da creare un “vuoto” (ovviamente tutto è in relazione alla focale utilizzata io qui parlo di situazioni con almeno 14/16mm su FF)
- Si hanno linee meno secche nello startrail e più “garbate”, che a mio avviso rendono la foto più morbida e piacevole
- Si facilita l’estrazione del colore delle stelle in post-produzione dato che non si hanno punti ma “palline”, e quindi l’informazione è distribuita su più pixel su cui poter lavorare e tirare fuori il colore, in modo da prevenire una sorta di perdita di informazione sulla lavorazione del file stesso
Ora però c’è una piccola controindicazione, premesso che bisogna prenderci la mano sul quanto sfocare altrimenti vengono fuori cose improponibili… ma le stelle piccine che fanno? E quelle vicine? Quelle piccole le si perde… quelle vicine si “fondono”, ma per noi non è un problema dato che non si tratta di una foto strettamente astronomica.
Quindi è facile capire che con circa 360 foto da 30sec intervallate ogni 30sec si ha una foto al minuto si copre un periodo di circa 6 ore ma fortunatamente avremmo esposto effettivamente il sensore della macchina per la sua metà ovvero 3 ore (e questo è un bene perché la macchina ci ringrazierà con il tempo!).
Piccoli Accorgimenti E Riflessioni
Perché far fare la riduzione rumore? E come farlo?
Faccio una dark frame all’inizio ed uno alla fine e li uso per la rimozione degli hot pixel a tutti gli altri scatti.
Altro lavoro risparmiato alla macchinetta dove sempre lei ci ringrazierà così come le batterie.
Ora manca decidere gli ISO per le stelle.
Io ho deciso di scattare ad ISO 1600 per vari motivi:
- Avendo le stelle non più puntiformi alcune stelle rischio di perderle allora alzo gli iso
- Volevo un fascio abbastanza fitto di stelle e se fosse stato troppo comunque in post-produzione avrei potuto gestire la cosa “riducendole” tramite ad esempio una regolazione di livelli mentre non avrei potuto fare il contrario ovvero aggiungere stelle che non avrei catturato
E direte ora: ok ma il rumore è bassissimo sulle stelle! Come hai fatto? Tra poco lo scoprirete…
Postproduzione
In primis lavoro su Lightroom la mia prima foto di base del trabocco scattata all’ ora blu.
Poi metto le stellate in Lightroom ne lavoro una e applico a tutte circa gli stessi preset in automatico. Poi di nuovo in automatico le esporto tutte in JPG (si mi basta il jpg in questo caso perché non servono dettagli estremi) e le monto tutte assieme su StarStax qui avrò lo startrail montato ma c’è ancora rumore. Allora salvo il file in TIFF vado su Photoshop e finisco a rimuovere il rumore (trattazione troppo lunga per spiegare bene i 3 principali criteri che utilizzo).
Risultato
Si ha uno startrail che da ISO 1600 ha una pulizia paragonabile tra ISO 100 e ISO 400.
Ok ora possiamo riprendere la foto del paesaggio e montare assieme lo startrail e paesaggio con tutti i vari accorgimenti… qualche ora di lavoro e la foto è pronta.
Spero vivamente sia stato utile e che sia cosa ben accetta. Appena avrò tempo continuerò il discorso con gli startrail di tipologia “complessa” nel senso che lo si “altera” in fase di ripresa come gli effetti Vortex/Spiral.
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